David Dirrane Bowes nasce a Boston nel 1957. A metà degli anni ’70 frequenta la Rhode Island School of Design (RISD). Ha vissuto e lavorato tra Newton e New York, dove è stato a stretto contatto con gli artisti più famosi degli anni ’80, tra cui Jean Michel Basquiat, George Condo e Keith Haring. Amante dell’Italia e della pittura figurativa rinascimentale e barocca, ha svolto la sua attività tra Roma, Napoli, Firenze e Palermo, prima di stabilirsi definitivamente a Torino. E’ proprio in queste città che ha avuto modo di conoscere artisti come Luigi Ontani, Nicola De Maria, Salvo, Mario Schifano ed Emilio Prini, figure influenti per la sua formazione.
È un pittore-viaggiatore innamorato dell’Oriente e della storia dell’arte, di cui è un grande conoscitore.
La formazione dell’artista, influenzata fin dalla giovane età dalla pittura figurativa italiana, lo porta a compiere passi autonomi e totalmente indipendenti dalle correnti e dalle mode del momento. Bowes, infatti, nonostante abbia frequentato i più importanti artisti del suo tempo, ha saputo mantenere un vocabolario originale e libero, privo di condizionamenti ideologici.
I suoi dipinti sono caratterizzati da colori vivaci, con tratti pittorici sciolti e fanno riferimento a fonti allegoriche, mitologiche e storico-artistiche, in armonia tra suggestioni di Tiepolo e grottesche pompeiane, Barocco e Neo Romanticismo, Surrealismo e Street Art.
L’apparente idiosincrasia tra temi e linguaggi costruisce un equilibrio che sul piano formale sottrae la scena ai canoni del bello classico: Bowes riproduce con grande potenza visionaria paesaggi idilliaci inattuali, in cui le figure, innaturalmente allungate, sembrano fluttuare in uno spazio irrazionale e fantastico.
L’uomo è ospite gentile della natura, nella quale ogni altro elemento comunica calma e serenità. Tutto appare antico, in assenza di nostalgia e in una prospettiva di riattualizzazione del mito.