Achille Perilli (Roma, 1927) esponente della Pittura Astratta Italiana.
Perilli già nel 1944 con i compagni di scuola, Dorazio e Guerrini, organizza una mostra di studenti-pittori romani. Nel 1945 con gli stessi compagni, a cui si aggiungono Vespignani, Buratti, Muccini e Maffioletti fonda il Gruppo Arte Sociale (GAS). Nel 1946 conosce Renato Guttuso, ne frequenta lo studio, entrando in contatto con Accardi, Attardi, Consagra, Sanfilippo e Turcato. Con questi nel 1947 costituisce il gruppo Forma1, di cui dirige il manifesto per un’arte della forma pura. Perilli sceglie di narrare per segni in modo da reinventare lo spazio. Le sue figure geometriche sono fondate sull’ambiguità, sull’essere insieme aperte e chiuse, crescono fino a creare un luogo non reale. In forte polemica con il Neorealismo, l’artista nel 1948 aderisce al Mac, Movimento Arte Concreta. Perilli sostiene che la pittura concreta nasce come fenomeno di libertà interiore, una rivolta contro tutto ciò che lega la creazione a schemi logorati da anni di esercizio. Nel 1948 collabora con Sottsass jr. all’organizzazione della prima esposizione di Arte Astratta in Italia a Roma e nel 1949 partecipa alla mostra di Arte Concreta alla galleria Chiurazzi di Roma. Nello stesso anno con Dorazio e Guerrini si reca a Salisburgo dove frequenta un seminario sul Teatro, e allestisce uno spettacolo progettato e recitato dagli stessi artisti. Sempre con Dorazio e Guerrini nel 1950 fonda la Libreria-galleria L’Age d’Or, che nel 1951 allestisce la mostra Arte Astratta e Concreta in Italia, rassegna completa dell’astrattismo italiano.
Su invito di Lucio Fontana, nel 1951 realizza pitture murali per la sede della Triennale di Milano, premiate con medaglia d’argento. Nel 1956 realizza la prima mostra personale alla Strozzina di Firenze, espone alla mostra in Australia Italian Art of the 2Oth Century, e partecipa alla Leverkusen Italianische Malerei Heute. Le sue pubblicazioni sono numerose per lo più riguardanti il dadaismo e la figurazione. Nel frattempo continua a esporre: è a New York per il Trends in watercolours today al Brooklyn Museum e, sempre a New York, partecipa alla mostra Painting in postwar Italy 1945-1957. Nel 1959 espone alla Biennale di San Paolo, vince uno dei premi Lissone e il premio Sorelle Fontana. Fonda con Luciano Cattania la casa editrice Grafica, per la quale escono Non un giorno ma adesso, la prima raccolta di poesie di Ripellino, illustrata dallo stesso Perilli, e la prima monografia su Ettore Colla. Sempre nel 1959 espone a San Francisco alla mostra Italy: three directions, Italian Festival.
Nel 1965 si aggiudica il Premio Comune di Roma alla Quadriennale e riceve l’incarico di dirigere il Dipartimento del Corso Superiore di Industrial Design. Nello stesso anno realizza scene e costumi per il balletto Mutazioni, al Teatro alla Scala di Milano e in collaborazione con Mario Ricci al Teatro Orsoline 15 presenta Por No, testo e azione scenica per elementi mobili astratti. Sempre nel 1965 ha la sua prima mostra personale a Los Angeles. Nel 1966 espone alla mostra Artisti italiani d’oggi a Bucarest e alla collettiva a Dortmund Moderne Kunst aus Italien, mostra che poi proseguirà a Berger e a Oslo.
Le sue opere già presenti alla Biennale di Venezia del 1962 vengono esposte ancora una volta nel 1968.
Sempre attento alla teorizzazione dell’arte, Perilli sottoscrive il Manifesto della Folle Immagine nello Spazio Immaginario nel 1971 e, l’anno successivo, è tra i fondatori del Gruppo Altro.
Nelle opere degli anni Novanta i suoi lavori si qualificano in una direzione assolutamente astratta. Nel 2004 conclude il suo progetto a lungo termine The Librericciuola, iniziato nel 1991, che contiene 20 preziosi volumi illustrati con sue incisioni originali, accompagnate da testi e poesie.