Nato a Bristol nel 1974 (così come riportato da numerose fonti), Banksy è considerato uno dei principali esponenti della street art. Nel 2000 si trasferisce a Londra, dove perfeziona la sua tecnica passando all’uso degli Stencil, un metodo che gli consente di realizzare opere serigrafiche in tempi brevissimi riuscendo così a mantenere sempre l’anonimato. Nei suoi murales Banksy riproduce immagini che si ispirano alla sfera politica e a tematiche odierne proposte in chiave satirica e sovversiva.
Nel 2003 inizia a collaborare con il gruppo inglese “Blur”, che lo porterà poi a realizzare la cover del loro album Think Tank. In quegli anni si dedica anche alle rivisitazioni di grandi capolavori del passato, tra cui ricordiamo Show me the Monet, dove aggiunge due carrelli della spesa ed un cono stradale tra le acque dello stagno delle Ninfee di Monet.
L’ironia satirica di Banksy non ha risparmiato la Casa reale inglese. Infatti, nel 2004 ha riprodotto delle banconote da 10 sterline con il volto della principessa Diana al posto della Regina Elisabetta e la scritta “Banksy d’Inghilterra” invece che “Banca d’Inghilterra”.
Ben presto le sue immagini si fanno portavoce di messaggi contro la guerra e a favore dei più deboli, risale al 2005 il celebre graffito posto sul muro di divisione tra la Cisgiordania e Israele.
Nel 2010, quando la sua fama ha raggiunto livelli internazionali, il writer debutta come registra con Exit Trough the Gift Shop, documentario sulla vita di Thierry Guetta candidandosi anche agli Oscar 2011 come miglior film documentario.
Negli ultimi anni Banksy è noto alla cronaca per le sue manifestazioni ad effetto contro il mercato dell’arte; tra queste l’autodistruzione nel 2018 della sua Girl with ballon durante un’asta da Sotheby’s e l’apertura dello shop Gross Domestic Product a porte chiuse e visitabile solo dall’esterno.