Robert Indiana è nato il 13 settembre del 1928 a New Castle, con il nome di Robert Clark. Si è formato presso il Chicago Art Institute, il Muson/Williams/Proctor Art Institute ed ha frequentato la Scuola d’Arte dell’Università di Edimburgo.
Arrivato a New York negli anni ’50, qui è diventato una delle figure centrali della Pop Art, insieme a Warhol, Lichtenstein, Oldenburg, Wesselmann e Rosenquist.
La prima opera emblematica di Indiana, LOVE, capolavoro riconosciuto internazionalmente, è esposta in musei quali il Moma, il Whitney, il Metropolitan ed in altri di livello internazionale. HOPE, il lungo atteso seguito di LOVE, è stato inaugurato all’ingresso del Democratic National Convention il 28 agosto 2008 ed è stato usato durante la campagna presidenziale di Barack Obama per essere di ispirazione alle generazioni future. Le serigrafie sono state inoltre pubblicate in Art in America, in previsione dell’uscita di un portfolio. HOPE è stata il soggetto di mostre in quattro continenti ed è probabilmente l’icona più conosciuta del XXI secolo. Impegnato socialmente e politicamente durante tutta la sua carriera, Indiana ha sensibilizzato le coscienze raccogliendo finanziamenti per diverse cause, tra cui quelle per i diritti civili, l’educazione, la sanità ed i fondi a sostegno dell’arte.
Sebbene sia riconosciuto come un leader del Pop, l’Indiana si è distinto dagli altri esponenti di questa corrente artistica affrontando importanti questioni sociali e politiche e incorporando profondi riferimenti storici e letterari nelle sue opere. Questi compaiono in dipinti come The Calumet(1961) e Melville(1961), esibiti nel 1962 nella prima mostra personale di Indiana a New York, tenuta presso la Stable Gallery di Eleanor Ward, mentre dopo i fatti dell‘11 settembre produce una serie di Dipinti sulla Pace esposti nel 2004 a New York.
Nel 1964 l’Indiana accetta l’invito di Philip Johnson a progettare una nuova opera per il New York State Pavilion alla Fiera Mondiale di New York, creando un cartello EAT di 20 piedi composto da luci lampeggianti, e collabora con Andy Warhol al film Eat , un ritratto silenzioso dell’Indiana che mangia un fungo nel suo studio di Coenties Slip. La sua prima mostra personale europea si è tenuta nel 1966 alla Galerie Schmela di Düsseldorf, in Germania, e ha caratterizzato i suoi Numbers (1965), una serie di dipinti su un tema che ha esplorato in vari formati nel corso della sua carriera.